lunedì 23 luglio 2012

E SE LO DICE UMBERTO ECO….


Scrivere un libro non è difficile.  Non è complesso neanche correggerlo e valutarlo criticamente, magari riscrivendone alcune parti. Grazie alle nuove tecnologie non è complesso neppure stamparlo, acquistarne 1-5-5000 copie (sto esagerando?) e addirittura inserirlo in un canale di distribuzione nazionale.  In pieno 2012 un autore è in grado di fare tutto ciò da solo; nessun bisogno di intermediari, agenti letterari, editori.
“E allora? Di che ti lamenti?” direte voi.
Mi lamento perché  nonostante il libro di un perfetto sconosciuto sia in grado di raggiungere potenzialmente chiunque, c’è sempre un estrema difficoltà nel venderne anche solo (si fa per dire) 100 copie.
“E’ un problema di qualità” potrete aggiungere e magari concludere con un bel: “Se il libro è piacevole, ben scritto ed interessante venderà sicuramente.”
Siete sicuri? Io ho i miei dubbi. Innanzitutto occorre sottolineare che la tesi del libro premiato in quanto bello, cade miseramente quando ci si rende conto che i lettori tendono ad acquistare libri di autori che conoscono, o che sono consigliati da soggetti “autorevoli”. Anche io, pur essendo un autore che si autopubblica, ho avuto delle remore ad acquistare romanzi di scrittori esordienti salvo poi ricredermi il momento in cui mi sono fatto “coraggio”, mi sono collegato al sito, ed ho inserito l’articolo nel carrello. 
Il problema è proprio questo: in un paese ove si legge pochissimo si cerca di andare sul sicuro. Ciò vale sia per i pochissimi che leggono 20-30 libri all’anno sia per i moltissimi che ne leggono uno ogni tanto. I primi, avendo affinato il loro palato letterario, acquistano ricercando la qualità. I secondi, timorosi di acquistare un mattone illeggibile, si affidano a quegli  opinion leader che sono le TV, i giornali, o le recensioni “famose” stampate dietro la quarta di copertina.
Capirete che in un contesto del genere diventa assolutamente arduo per uno scrittore esordiente accedere ad uno di questi “opinion leader”, se non a costi talmente alti da rappresentare più una scommessa che un vero investimento.
Fino ad ora non ho detto una parola sugli editori. Perché’? La risposta è semplice: gli editori sono un sogno.
Le case editrici medio-grandi non si fanno carico del rischio insito nel pubblicare un esordiente (a meno che non sia già famoso), mentre le piccole chiedono un contributo di pubblicazione che non garantisce altro che la stampa di 100-150 copie.  In quest’ultimo caso, però, il libro  non viene distribuito capillarmente nelle librerie. A meno di un diretto intervento dell’autore (che fatica però), l’opera edita con una casa editrice a pagamento dovrà essere ordinato dall’acquirente; è quindi chiaro che  il lettore dovrebbe andare in libreria con le idee già chiare (deve conoscere il libro).  In conclusione le 150 copie pagate dall’autore è molto probabile che vengano acquistate da una cerchia piuttosto ristretta di conoscenti e che, anche in presenza di un passaparola consistente, difficilmente si riesce ad arrivare ad ulteriori ristampe.
A questo punto sembra proprio che mi sia infilato in un circolo vizioso, un vicolo cieco, un “cul de sac”.
Probabilmente si, ma non mi arrendo. Aver scritto tre romanzi (due autopubblicati) mi gratifica, ma non mi soddisfa pienamente. Sono convinto che la rivoluzione digitale possa, anzi debba essere utile a chiunque di noi sente la necessità di esprimersi sotto varie forme. E’ vero che in assenza di filtri emerge il rischio di imbattersi in opere poco interessanti o scritte male, ma è altrettanto vero che bastano due minuti di ricerca su google per poter comprendere se il libro “adocchiato” può essere interessante o meno. Recensioni, commenti, anteprime. Tutto ciò espresso liberamente e senza il congruo compenso che richiedono le spese pubblicitarie.
Quindi un po’ di coraggio! Per iniziare andate  su internet e cercate, cercate cercate.
Non prima di aver letto ciò che in merito ha scritto undici anni fa Umberto Eco:

http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=6120&_idfrm=107

martedì 3 luglio 2012

LA TRIADE RIVOLUZIONARIA



 Amo il libro cartaceo. Mi piace manipolarlo, sentirne l'odore, ammirarne lo spessore del testo, indagare sulla qualità della carta. Una volta completata tale liturgia ho piacere di sfogliare rapidamente il libro facendo scorrere la carta tra il pollice e l'indice. Sentire il fruscio.Solo successivamente lo apro, lo leggo, lo chiudo, lo porto nello zaino, in macchina, in spiaggia, sotto il braccio. Insomma diventa un compagno per le successive settimane.

Nonostante ciò ho avuto il piacere di scoprire la nuova frontiera del libro, specie del romanzo, ove non c'è bisogno di sottolineare o prendere appunti, e che può accompagnarti ovunque ancor più del libro cartaceo. Sto parlando dell' E-book che, grazie all'enorme diffusione di smartphone e tablet, è sempre più a portata di tutti e che, seppur non godibile come il libro cartaceo, permette forti risparmi ed un acquisto immediato.  Unitamente alla novità del self publishing, l'e-book ed il tablet (o smartphone)  rappresentano una vera e propria "triade rivoluzionaria" che merita partecipazione e diffusione. I risparmi per il lettore sono già stati indicati, ma oltre a ciò è opportuno ricordare le implicazioni ecologiche (zero carta, zero energia per la stampa, zero carburante per distribuzione e/o consegna).

Clicca ed entra nella rivoluzione. 

sabato 5 febbraio 2011

Autopubblicazione, la nuova frontiera ?




Perchè acquistare l'opera di un autore che si autopubblica? Questa è la domanda che più spesso viene posta a chi, coraggiosamente, decide di fare da se.  Le risposte sono molteplici, ma sintetizzando si può dire che: "acquistandola si permette ad un autore emergente di ottenere un pubblico che altrimenti non avrebbe, mentre si consente ai lettori uno svincolo dalle logiche commerciali. Si tratta di un acquisto libero e consapevole, che esclude eventuali meccanismi di controllo applicabili dalle case editrici. Si rende così più esplicito il libero arbitrio e ci permette di scegliere in piena libertà. Nessun condizionamento pubblicitario, nessun condizionamento sociale."
Questa è logicamente una mia personale risposta, ma ve ne potrebbero essere molte alte. Scopo di questo blog è anche quello di aprire un dibattito a 360 gradi sull'argomento. 
Se non hai mai acquistato un libro autopubblicato prova ora!!!